Malarazza

Interpreti

Franco Bruno

Nicola Puleo

Maria Grazia Catania

 

Costumi

Marina Marchica

 

Regia

Salvatore Venezia

 

La brutalità di un amore diviso tra il marito e l’amante vede come protagonista l’avidità degli uomini nella materialità di un amore, cercando nella rievocazione della donna mai troppo amata il realizzarsi dei desideri terreni. “Malarazza” un viaggio attraverso le tradizioni siciliane che conciliano l’adattamento in vernacolo, con il testo originale di italo Svevo. Sviscerare un testo, come Terzetto Spezzato, ridurlo nei tempi di un corto teatrale, ha acceso l’interesse e la fantasia verso una messa in scena capace di non tradire l’originalità di svevo ma arricchendola con immagini suoni ritmi propri del popolo siciliano. 

Ambientato il venerdì santo l’azione si svolgerà in un cimitero dove la donna, “impugnando un bastone contro il padrone”, si prenderà una rivincità nei confronti degli uomini, portandoli nel mondo delle ombre.

La scelta dell’adattamento linguistico si baserà su tre differenti idiomi,proprio per dare maggiore importanza ai diversi dialetti, del resto da sempre ci si dibatte nel capire se in sicilia si possa parlare di un solo dialetto o di una molteplicità di dialetti. la prima base linguistica adottata riguarderà l’uso del dialetto siciliano nelle sue forme più arcaiche, scegliendo come culla della lingua  la zona ovest della terra di pirandello, in tal guisa i personaggi si confrontano con le loro radici arando il terreno delle tradizioni e delle credenze popolari; la seconda scelta linguistica,  vedrà l’influenza dell’italiano, in particolare attraverso la contaminazione di termini espressi in italiano, dando spunto alla  riflessione sul quel periodo degli anni ’80 in cui parlare in dialetto non era “bene”, infine un dialetto “camilleriano”, fatto di influssi e di suoni siciliani, ma, mantenendo la struttura  delle frasi in italiano. Indubbiamente la scelta delle diverse facce del dialetto ha contribuito ad  un adattamento che ha diretto lo sguardo verso forme di tradizioni ormai da tempo accantonate, che solo i “nonni” ancora riescono nel poco tempo a loro dedicato, a tramandare.

Franco Bruno, Nicola Puleo e Maria Grazia Catania sono gli attori grazie ai quali il corto teatrale Malarazza ha potuto esprimere l’innesto svevo-siciliano, creando un’atmosfera mistica ed insieme surreale attirando l’attenzione del pubblico grazie anche un gioco di luci e di ombre piene di significati simbolici, legati alla trinacria.

 

Salvatore Venezia

 

Questo corto è stato selezionato ed ha partecipato ai seguenti festival:

Braevi - 2012

Ritagli-atti - 2013 - PRIMO Classificato

Corteggiando - 2013

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